Seven (Se7en) Il Film - Tutto quello che volete sapere qui

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FRAWWE5
view post Posted on 2/8/2011, 12:41     +1   -1




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Seven (conosciuto anche come Se7en) è un film statunitense thriller del 1995 diretto da David Fincher e interpretato da Brad Pitt e Morgan Freeman. Nonostante agli albori abbia fatto storcere il naso agli addetti ai lavori, probabilmente per il suo plot classico (quello del killer seriale con indovinelli e citazioni), si è poi rapidamente imposto al grande pubblico diventando letteralmente un cult per tutti gli amanti dei thriller e dei film cupi ed angosciosi, non necessariamente bisognosi di un lieto fine per soddisfare lo spettatore. Il film si distacca dal proprio filone di appartenenza non mostrando mai il killer in azione, tranne nel concitato ed amarissimo finale, anch'esso decisamente atipico per un thriller di questo genere.

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Titolo originale Se7en
Paese USA
Anno 1995
Durata 127 min
Colore colore
Audio sonoro
Rapporto 2,35:1
Genere thriller, drammatico, noir
Regia David Fincher
Soggetto Andrew Kevin Walker
Sceneggiatura Andrew Kevin Walker
Casa di produzione New Line Cinema
Distribuzione (Italia) Cecchi Gori Group
Fotografia Darius Khondji
Montaggio Richard Francis-Bruce
Musiche Howard Shore
Scenografia Arthur Max
Interpreti e personaggi
Brad Pitt: detective David Mills
Morgan Freeman: detective William Somerset
Gwyneth Paltrow: Tracy Mills
Kevin Spacey: John Doe
R. Lee Ermey: capitano di polizia
John C. McGinley: California
Michael Massee: proprietario del locale
Doppiatori italiani
Sandro Acerbo: detective David Mills
Renato Mori: detective William Somerset
Cristina Boraschi: Tracy Mills
Francesco Pannofino: John Doe
Luciano De Ambrosis: capitano di polizia
Claudio Fattoretto: California
Premi
National Board of Review Awards 1995: miglior attore non protagonista (Kevin Spacey)
3 MTV Movie Awards 1996: miglior film, attore più attraente (Brad Pitt), miglior cattivo (Kevin Spacey)
Fantasporto 1996: Gran Premio per il miglior film
2 Empire Award 1997: miglior film, miglior attore (Morgan Freeman)
Ciak d'oro 1996: miglior film straniero (Seven)


Trama

Il detective William Somerset (Morgan Freeman) è un saggio e anziano poliziotto a cui manca una settimana per andare in pensione, in sua sostituzione viene chiamato il giovane detective David Mills (Brad Pitt), molto intelligente ma privo di una grande esperienza; per questo il capo del distretto chiede a Somerset di occuparsi di un caso in compagnia di Mills, facendogli da tutore. I due Detective sono profondamente diversi, Somerset è anziano, saggio e riflessivo oltre che scapolo; mentre Mills è un giovane irrequieto e istintivo ed è sposato con la bella Tracy (Gwyneth Paltrow).
I due detective vengono chiamati sulla scena di un efferato delitto: un uomo di costituzione obesa è stato costretto da un uomo con disturbi mentali a mangiare oltre misura per diverso tempo, fino a quando l'assassino lo ha ucciso infliggendogli una dolorosa pena.
Il giorno seguente l'avvocato Eli Gould, noto per aver difeso criminali e truffatori di ogni genere, viene ritrovato morto e mutilato; Somerset scopre che l'uomo è stato costretto dall'assassino a mutilarsi, oltre ad aver scritto con il suo stesso sangue la parola "Avarizia" sul pavimento. Poco più tardi Somerset torna nuovamente sul luogo del primo delitto, convinto che manchi ancora una tessera completante del puzzle; infatti dietro al frigorifero trova la scritta "Gola" e pensa subito che l'assassino abbia ispirato i delitti ai peccati capitali.
Dopo aver mostrato la sua scoperta in centrale, Somerset viene contattato da Tracy che lo invita a cena; dopo aver trascorso una serata amichevole, i due detective analizzano le foto dell'omicidio di Gould e si soffermano su una foto che ritrae la moglie dell'avvocato con gli occhi cerchiati col sangue e decidono quindi di raggiungerla.
La donna appare visibilmente sconvolta per la morte del marito e inizialmente si rifiuta di vedere le foto del luogo del delitto per il dolore che ne avrebbe; Somerset insiste rendendosi conti di cosa comporterebbe l'aiuto della donna nelle indagini, così la donna acconsente a guardarle. Una di queste cattura in particolar modo la sua attenzione: l'immagine è di un quadro appeso al contrario. I due tornano nell'ufficio di Gould ed esaminano il quadro senza trovare nulla; sul muro invece sembrano esserci alcune impronte digitali a questo proposito viene chiamato un esperto che ne rivela una scritta disegnata soltanto con le impronte digitali: "Help me".
Dopo una lunga attesa, il tecnico della polizia comunica che le impronte ritrovate corrispondono ad un uomo di nome Victor. Una squadra SWAT e i due detective vengono mandati ad ispezionare la fatiscente abitazione del sospettato e trovano l'uomo steso su di un letto in uno stato disumano; Victor è la terza vittima del maniaco; sul comodino ci sono altre foto che ritraggono la regressione delle condizioni di salute dell'uomo nel tempo. Durante un'ispezione del corpo apparentemente esanime, Victor tossisce rivelando di essere ancora vivo e viene subito portato in ospedale; il dottore comunica ai detective che le speranze di vita di Victor sono ben poche e che, anche se dovesse sopravvivere, sarebbe difficile interrogarlo perché la sua lingua ha subito un taglio netto e il suo cervello è in gravi condizioni. Quella sera Tracy chiama nuovamente Somerset per incontrarlo l'indomani. I due si incontrano e la donna rivela all'anziano detective di essere incinta, ma anche di non sapere se tenere o meno il bambino, essendo preoccupata del suo futuro nella città in cui vivono.
Dopo aver contattato un agente dell'FBI, Somerset ottiene una lista riservata di persone che hanno acquistato libri sui peccati capitali; dalla lista emerge un certo John Doe; i detective raggiungono la sua abitazione e bussano alla porta, non trovando però l'indiziato; intanto giunge sullo stesso piano un uomo con una busta in mano che, alla vista dei due detective, tira fuori una pistola e tenta di ucciderli. I due rincorrono l'uomo ma Somerset non riesce a stargli dietro a differenza di Mills che, dopo un lungo inseguimento, giunge in un vicolo; nonostante faccia molta attenzione, viene colpito dall'assassino che si era nascosto sopra un furgone, ma questi, dopo avergli puntato la pistola alla tempia, lo risparmia e va via.
Somerset soccorre Mills che è stato ferito e successivamente i due esaminano insieme ad altri agenti l'appartamento di John Doe; mentre perlustrano le macabre stanze (in cui vengono trovati dei diari dell'assassino e alcuni oggetti dei vari omicidi tra cui la mano mozzata di Victor), squilla il telefono e Mills risponde: è l'assassino, che afferma che continuerà il suo progetto. Prima di lasciare l'appartamento, Somerset trova tra i "souvenir" degli omicidi un'ordinazione presso un negozio che vende materiale e oggetti destinati alla pornografia e la foto di una donna che sembra una prostituta.
Dopo aver parlato col titolare del negozio che descrive lo strumento ordinato dal maniaco, i detective vengono avvertiti dell'assassinio di una prostituta; sul luogo del delitto (sulla porta della stanza dove si è consumato l'omicidio c'è scritto "lussuria"), una donna è stata massacrata da un uomo costretto da John Doe, che gli aveva puntato la pistola contro, ad usare lo strumento ordinato; l'uomo è ancora spaventato dall'accaduto e viene portato in centrale per un interrogatorio insieme al titolare del locale dove però non viene rivelato nulla di interessante.
Il giorno dopo viene ritrovata una modella assassinata nel suo appartamento; sul muro è scritta la parola "superbia". Somerset e Mills tornano in centrale senza aver ottenuto altri indizi e nel frattempo un uomo scende da un taxi ed entra nella centrale di polizia; con elevato tono di voce chiama i detective che lo arrestano; un poliziotto mentre lo ammanetta scopre che ha le mani piene di sangue. John Doe si è quindi costituito, ma il suo progetto non è stato completato; tuttavia il sangue sulle sue mani appartiene alla vittima della superbia, a se stesso (perché raschiava i suoi polpastrelli per non lasciare impronte) e a una terza persona non ancora identificata. Il suo avvocato comunica a Somerset e Mills che John Doe rivelerà gli altri due corpi soltanto ai due detective e che confesserà anche gli altri omicidi; nel caso i due dovessero rifiutare la proposta verrà dichiarata l'infermità mentale. I due decidono quindi di farla finita e accettano il patto.
Dopo un dialogo con John Doe durante il viaggio, i tre arrivano, sorvegliati da alcuni elicotteri della polizia, sul luogo segnalato dal maniaco, ovvero in una zona del desolato deserto dove però non c'è nulla oltre ad un cane morto (John, nel vederlo, dice una frase piuttosto divertente ma decisamente fuori luogo: "Io non sono stato"). Ad un certo punto giunge da lontano un furgone; Mills rimane a sorvegliare Doe mentre Somerset ferma il conducente che comunque gli consegna un pacco misterioso; l'anziano detective lo apre con cautela notando macchie di sangue e, dopo aver visto il contenuto, corre disperatamente da Mills dicendogli di non ascoltare John Doe; questi infatti afferma di invidiare la normale vita di Mills e anche sua moglie, Tracy, con cui ha trascorso una mattinata "giocando a fare il marito" (in assenza di Mills che era a lavoro), ma non ha funzionato e quindi ha preso un souvenir ovvero la sua "bella testa", contenuta nel pacco; inoltre Doe rivela a Mills che sua moglie era incinta. Il piano del maniaco è ora chiaro: lui, colpevole di invidia, vuole che Mills lo uccida in preda all'ira, cosicché i sette peccati capitali sarebbero stati in tal modo completi. Somerset cerca di convincere Mills a non vendicarsi perché altrimenti completerebbe il piano di John Doe, ma il giovane detective, dopo qualche esitazione e dopo che l'assassino continua a istigarlo ripetendo "Forza, trasformati in ira", punta John Doe con la sua pistola e gli spara.
Al tramonto arriva la polizia che porta via Mills; il capo del dipartimento chiede a Somerset cosa farà dopo e il detective risponde dicendo che non andrà lontano. Nell'ultima scena Somerset, mentre va via, dice: "Hemingway ha detto che il mondo è un bel posto e vale la pena lottare per esso; condivido la seconda parte".


Curiosità
Denzel Washington rifiutò la parte che andò poi a Brad Pitt.
Inseguendo il killer sotto la pioggia, in una scena del film, Brad Pitt si procurò un brutto taglio che lo costrinse a terminare il film fasciato, o girato di lato, oppure ancora con la mano in tasca.
In una delle scene Mills e Somerset discutono del libro Of human bondage, il cui autore è per l'appunto William Somerset Maugham. Nel doppiaggio italiano questo romanzo è stato sostituito da Delitto e castigo di Fëdor Dostoevskij per ragioni di traduzione; la versione originale in inglese di questa scena, nella quale i due detective stanno leggendo i titoli di alcuni dei libri che l'assassino potrebbe aver letto, è infatti:
Mills."...'In Cold Blood', 'Of Human Bondage'... Bondage?"
Somerset. "Not what you're thinking".
La versione doppiata in italiano invece è:
Mills."...'A Sangue Freddo', 'Delitto e Castigo'... è sugli omicidi?"
Somerset. "Non esattamente".
Mantenendo lo stesso romanzo a cui si fa riferimento nella versione originale, la versione tradotta in italiano non avrebbe comunque colto l'allusione alla pratica sessuale del bondage di cui Mills parla, poiché il libro di Maugham in Italia è noto come Schiavo d'amore. Quindi si è ritenuto, evidentemente, opportuno sostituirlo con un altro romanzo nel momento dell'adattamento al doppiaggio.
Alfonso Freeman, figlio di Morgan, interpreta il tecnico che lavora sull'impronta digitale trovata dai detective.
I quaderni di John Doe sono dei veri manoscritti preparati per il film in due mesi di lavoro per un costo di 15.000 dollari. Secondo quanto dice Somerset, inoltre, due mesi è il tempo che servirebbe alla polizia per leggerli tutti. Altra particolarità: i quaderni di John Doe sono uguali a quelli usati da Evan nel film The Butterfly Effect.
Kevin Spacey ha voluto togliere il proprio nome dai titoli iniziali per consentire una maggior suspense riguardo all'identità del killer John Doe. Per questo motivo il suo nome è il primo ad apparire nei titoli di coda che, altra particolarità, scorrono dall'alto verso il basso.
Nella scena in cui John Doe chiama il 911 per dire "Ancora... ho ucciso ancora", il telefonista che riceve la chiamata è Harris Savides, direttore della fotografia di due dei film di David Fincher (The Game - Nessuna regola e Zodiac).
L'attore che impersona il primo cadavere in una delle prime scene è Andrew Kevin Walker, lo sceneggiatore e soggettista del film.
Per mostrare il corpo di Victor, la vittima di accidia, David Fincher non volle utilizzare un manichino o un fantoccio animato, ma un vero attore che fosse molto magro e scarno. Il ruolo andò a Michael Reid McKay, che al momento delle riprese pesava solo 36 kg.
Quando Morgan Freeman va in biblioteca viene suonata l'aria sulla quarta corda di Johann Sebastian Bach.
Sul comodino di Somerset è presente un pezzo di carta da parati. Tra le scene tagliate ce n'è una in cui questi visiona una casa di campagna con un agente immobiliare (dove probabilmente avrebbe vissuto dopo aver lasciato la polizia) in cui le pareti hanno la stessa trama di quel pezzo.
L'attore che interpreta il proprietario del locale dove viene uccisa la prostituta è Michael Massee, colui che ha ucciso materialmente Brandon Lee ne "Il Corvo", ed è presente anche in The Game - Nessuna regola diretto dallo stesso Fincher.
Negli anni seguenti l'uscita del film giravano un paio di leggende urbane su di esso: nella prima si diceva che un poliziotto, entrando coi colleghi nella stanza dove è recluso Victor e vedendo il soffitto completamente pieno di Arbre Magique appesi, esclami:"Mango...why mango?". In realtà questa battuta la dice un astronauta nello spot del celebre deodorante quando scopre un'astronave aliena abbandonata in un pianeta sperduto con, appunto, tale Arbre Magique (al mango, appunto) appeso dentro la cabina di pilotaggio. La seconda leggenda urbana vuole che la storia sia ambientata a Gotham City, celebre città immaginaria creata da Bob Kane per le avventure di Batman. Ciò potrebbe essere avvalorato dalla luce cupa, dalla criminalità piuttosto brutale (almeno a sentire i racconti dei poliziotti) e dalle auto della polizia completamente nere con una strisca bianca sulle fiancate (come già si è visto nei film di Batman diretti da Christopher Nolan). Tuttavia entrambe le leggende urbane sono totalmente prive di fondamento.
Nel video "Haifisch" dei Rammstein si può notare una chiara citazione al film; il video fa infatti riferimento alla prima uccisione, quella del grassone.
Il gruppo hardcore italiano Pisciosangue hanno inserito uno sequenza audio del film nel loro demo.

 
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